Si è svolta questa mattina a L'Aquila la conferenza stampa di presentazione dello spettacolo "Costellazioni", nuova produzione del Teatro Stabile d'Abruzzo in collaborazione con Khora.teatro che debutterà proprio questa sera alle ore 21:00 presso il Ridotto del Teatro Comunale del capoluogo abruzzese (con replica domani), con la regia di Silvio Peroni ed un cast composto da Alessandro Tiberi e Margot Sikabonyi.
La pièce, scritta dal giovane ed apprezzato drammaturgo londinese Nick Payne, propone un rapporto di coppia visto da un'angolatura, se così si può dire, molto particolare, cioè quella della teoria della fisica quantistica che sostiene che esista un numero infinito di universi paralleli. "Costellazioni" si ispira proprio a questo e presenta più versioni dei momenti cruciali della relazione tra Roland, un tipo alla mano che lavora come apicoltore, e Marianne, una donna intelligente e spiritosa che lavora all'Università nel campo, guarda caso!, della cosmologia quantistica.
Nella conferenza stampa, moderata da Roberta Gargano e sotto l’occhio vigile dei tecnici coinvolti nello spettacolo, del dirigente organizzativo Giorgio Iraggi e dell’assistente alla direzione artistica Aldo Allegrini (definito dalla Gargano “L’esperienza sulla quale i giovani talenti poggiano le loro basi”), si è fatto costantemente riferimento al fatto che la produzione punta al concetto di “giovane”: un autore giovane, il trentaduenne Nick Payne, un regista giovane, il trentacinquenne Silvio Peroni, e due celebri attori giovani, Margot Sikabonyi, 30 anni, e Alessandro Tiberi, 35 anni. Persino il tema trattato nella pièce è giovane, in quanto, sebbene lo stesso concetto degli universi paralleli sia stato utilizzato nel celebre film "Sliding doors", regia di Peter Howitt (1998), non è stato ancora molto sfruttato.
Si è espresso così il Presidente del TSA, Ezio Rainaldi:
<< La cosa bella è che parte proprio qui da L'Aquila. Sono attori giovani e già con un curriculum. [...] Vuole essere un continuare a lavorare sui giovani, ma nello stesso tempo produrre e far vedere che il teatro c'è. Il teatro vuole continuare a essere presente. [...] Si vuole continuare ad investire. >>
Gli "investimenti" del TSA sono attualmente in tournée in Italia e si tratta di "Scene da un matrimonio", regia di Alessandro D'Altri con Federico Di Martino e Daniele Pecci, e "Cyrano" di e con Alessandro Preziosi che l'anno scorso ha fatto più di 80 date e quest'anno ne sta facendo altrettante. A loro si aggiunge "Costellazioni".
Continua così il Presidente:
<< Il Teatro Stabile, per merito della direzione di Alessandro Preziosi, ha voluto continuare a investire sui giovani. E' una prima che facciamo qui a L'Aquila e ci fa estremamente piacere, poi andremo a Roma. L'augurio è di avere molte possibilità di far crescere questo spettacolo; ma la cosa più bella è proprio questa: di investire con dei giovani che sono già e sicuramente affermati, ma che vogliono, in una città come L'Aquila, in un Abruzzo così in difficoltà, dare un segnale nuovo, un segnale anche di speranza. E questo credo che sia anche un po' nel tema dello spettacolo, per chi vedrà questa sera la "prima" […].
Da parte nostra, l'ente è un ente che sta attraversando sicuramente momenti difficili nella cultura in generale, ma che sta continuando a fare la politica "del fare", cioè: la "politica del fare" significa continuare a far crescere non solo i giovani, ma anche un pubblico, un pubblico a cui siamo in grado di dare qualcosa di nuovo e qualcosa anche di diverso. E questo credo che voglia essere anche uno spettacolo diverso, con dei giovani che non sono sicuramente alle prime armi, anzi!, ma lo stanno facendo con la loro passione e con il loro curriculum. Il merito va alla direzione che sta cogliendo questi segnali, ma sopratutto al pubblico che ci aspettiamo, anche in una difficoltà di spazi (perchè purtroppo qui abbiamo spazi ridotti); ci auguriamo nel tempo possa continuare a investire in questo settore,... sopratutto le istituzioni. Abbiamo grande bisogno di questo. Ripeto, nonostante tutto cercheremo di andare avanti con questa politica del fare. >>
<< Privilegiare l'aspetto creativo e innovativo >> è uno degli interessi del TSA, secondo quanto afferma Innocenzo Chiacchio, vice-presidente del TSA. E, prima di decidere se produrre lo spettacolo sul testo di Nick Payne, ha riferito, hanno fatto un viaggio a Londra per vedere la pièce in madrepatria. Sentirlo raccontare fa impallidire al pensiero della miseria in cui sopravvive il teatro in Italia e della differenza abissale che intercorre con il teatro della capitale inglese (uno dei più importanti e fecondi al mondo). A Londra, come ricorda il dott. Chiacchio, ci sono tantissimi teatri (anche 4 di fila uno dietro l'altro) e tutti pieni a qualsiasi ora. Loro del TSA lo spettacolo di Nick Payne, una delle 5 pièces più viste nella capitale britannica, lo hanno visto alle ore 15:00.
<< L'esperienza londinese è stata veramente importante. >> sintetizza.
La differenza Italia-Inghilterra rientra anche nelle parole di Silvio Peroni, regista dello spettacolo, il quale afferma che spaventa sapere che un trentaduenne inglese abbia scritto un testo così complesso. E stigmatizza: << Esistono dei trentenni che evolvono il teatro!>>. Peroni rivela che è appassionato del teatro contemporaneo inglese ed in particolare ci sono 2-3 teatri che sono per lui dei riferimenti perché hanno una certa attenzione nei confronti dei giovani autori.
Poi precisa che la scelta di allestire il testo di Payne non deriva da una questione di esterofilia, quanto piuttosto dal fatto che il teatro è in evoluzione.
Parlando di “Costellazioni” dice:
<< E' veramente difficile sintetizzare uno spettacolo [...] E' la storia di questi due personaggi, abbastanza in antitesi l'uno con l'altro, lei una fisica quantistica, lui un apicoltore, quindi due mondi che si incontrano. Una commedia,... ma ieri Margot la chiamava per scherzo, con un ossimoro, una commedia tragica. La cosa interessante è questo gioco sugli universi paralleli, cioè queste storie, situazioni che vanno avanti e continuano a ripetersi probabilmente fino all'infinito.>>
Poco dopo afferma:
<
< Non esiste il caso, la casualità, ma esistono degli universi paralleli in cui accadono tutte queste cose.>>
L’interesse di Peroni per le relazioni più o meno amorose è un tema che va avanti da anni, anche se, come spiega lui, non programmaticamente. E’ un modo per scoprire se stesso a distanza, dopo aver fatto delle scelte artistiche. Prima di “Costellazioni”, nel 2012, Peroni aveva diretto “Cock”, uno spettacolo con, tra gli altri, Margot Sikabonyi e, dice, << prima avevo fatto quello con Elio Germano [“Thom Pain (basato sul niente)”, ndr] e quello con Isabella Ragonese [“Lady Gray (con le luci che si abbassano sempre di più)”, ndr]. Entrambi parlavano del problema relazionale. […] Non ho mai fatto una scelta artistica tematica. Una cosa che mi incuriosisce sempre è la “struttura”. Appena leggo un testo la cosa che mi colpisce è come è strutturato.>>
Chiedo a Peroni cosa dobbiamo aspettarci riguardo a “Costellazioni” e a cosa si sia ispirato per la sua regia. Mi risponde leggendomi l’inizio delle note di regia dello spettacolo e dicendomi che per lui quelle parole sono molto importanti:
<< Dopo un po’ che fai questo lavoro vorresti riconoscerti, creare un genere tuo, fare sì che il tuo teatro sia il tuo e non quello di qualcun altro, essere, insomma, un precursore. Molte volte fai i conti con la realtà e non sempre ci riesci; alcune volte credi di farcela, ma poi non ti vorresti ripetere. Tuttavia ci sono cose di cui sei assolutamente sicuro: punti fermi, convinzioni nelle quali trovi rifugio come “l’ombra sotto la roccia rossa”. Poi ti capita di leggere un testo e scopri che non deve nulla alle influenze teatrali.>>
Poi dice: << Non mi sono ispirato a nulla. Forse a “Cock”… e quando ho fatto “Cock”, allo spettacolo precedente. Uno nella vita fa una selezione inconsapevole.>> Rivela che, come in “Cock”, anche in “Costellazioni” non ci saranno oggetti e scenografie troppo complesse a fare da “riempitivi”, lasciando 1 ore e 20 di recitazione a tutto campo degli attori.
La scenografia e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, la quale afferma:
<< Abbiamo lavorato su un’idea di spazio e di multi-universi.
Ho cercato di sfondare lo spazio scenico: non volevo che questa cosa fosse dentro una camera o un teatro. Volevo che esprimesse il testo, questo cambiamento portato dalle situazioni. Abbiamo lavorato “concettualmente”, dandogli uno spazio contenuto perché gli attori sono in scena dall’inizio alla fine. Ho lavorato molto con il regista e con Valerio Tiberi [per il disegno lui, ndr] perché questa è una scenografia basata sulle luci. Mi sono divertita.>>
Il ruolo femminile dello spettacolo è affidato a Margot Sikabonyi, poliedrica attrice impegnata in tv con fiction come “Un medico in famiglia” o “Il commissario Nardone”, a teatro a fianco di Giulio Scarpati, Milena Vukotic, o Luca Barbareschi, con qualche puntatina pure nel cinema, e che vanta anche varie attività cinematografiche in Canada. Parlando di “Costellazioni”, afferma che << Questo testo mi ha fatto scoprire molte cose di me stessa. >>. E dice:
<< Sono felicissima di essere in mezzo a questi due uomini meravigliosi [il regista Silvio Peroni e l’attore Alessandro Tiberi, ndr], con un testo nel quale credo tantissimo. E' un personaggio, il mio, che è molto bello e molto complicato... ma tutto il testo è complicato. Questo spettacolo mi ha fatto scoprire questa teoria dei mondi paralleli che non conoscevo assolutamente e nella quale credo fermamente, adesso. [...] Sopratutto è uno spettacolo per i giovani, fatto per i giovani, scritto da un trentaduenne inglese, noi siamo tutti trentenni, quindi spero che arrivi molto ai giovani e che si sentano parte di questo.>>
Quello di Alessandro Tiberi, a L'Aquila, è un ritorno, infatti è qui che nel 2007 ha girato alcune scene del film di Stefano Chiantini, “L’amore non basta”. E dice: << In qualche modo l'Abruzzo è sempre stato una piccola patria adottiva e mi ha permesso di fare cose che in altri posti non riuscivo a fare. E' come se qui ci fosse un'energia diversa. […] Una voglia di fare cose nuove succede qui più che in altre parti d'Italia, almeno per quanto mi riguarda. >>
Tiberi è un attore a tutto tondo: fa teatro, cinema, fiction tv e doppiaggio. << Penso che un attore debba sporcarsi le mani. E’ una cosa in cui io ho sempre creduto. >> Tra gli attori che ha doppiato c’è Leonardo Di Caprio. Dice: << E’ un po’ che non faccio più tanto doppiaggio. Sto facendo anche altro. Grazie al doppiaggio ho potuto fare teatro; grazie al teatro ho potuto fare cinema.>> Tra i film per il cinema a cui ha preso parte c’è “To Rome with love” di Woody Allen: << Woody Allen è sempre stato il mio punto di riferimento. Lavorare con lui è stato importante perché [gli americani, ndr] hanno un approccio diverso, amano moltissimo gli attori. E’ un modo diverso di lavorare.>>
Il suo amore per il cinema si sente; infatti, riguardo a “Costellazioni”, afferma: << Parlando di questo spettacolo userò un termine che agli amanti del teatro fa gelare le vene, ma la recitazione è anche “cinematografica>>. E, sempre per rimanere in tema con la settima arte, un’altra parola che usa molto per definire questi mondi paralleli è “montaggio alternato”. Dice: << La cosa affascinante è il montaggio… questo rimando a scene precedenti.>>
Su “Costellazioni” dice: << La cosa curiosa di questo testo è che mette in relazione due tipi di persone diverse: una donna che è un fisico e un apicoltore legato alla terra. Ho scoperto che le due cose non si escludono.>> In effetti, come ricorda, la cosa non è molto difficile, in quanto, anche Einstein diceva che quando si estingueranno le api si estinguerà l’uomo.
Poi continua: << Le cose accadono e succedono in maniera casuale, a volte. Questa casualità è dettata da regole precise. Noi esseri umani dobbiamo fare uno sforzo per capire come cambiare il mondo. >>